Mare e natura

La potenza vulcanica e l’incessante lavorio del mare sono gli autori primordiali di un profilo costiero ricco di sorprese. Intorno all’isola di San Pietro scogliere selvagge si alternano a spiagge di fine sabbia bianca, falesie vertiginose lasciano il posto a tranquille calette nascoste, fra gli scogli di porfido rosso si dischiudono improvvise piscine naturali.

Geniò

Anche la campagna è selvatica, bella da esplorare a piedi.

Specie verso il nord-ovest, disabitato, dove domina la macchia e l’aria profuma di salsedine e lentisco. A oriente il paesaggio è invece addolcito dalle piccole vigne che pettinano conche e declivi, vigilate dalle baracche – tipiche casette campestri bianche di calce –, coi loro orti familiari e i loro fichi rigogliosi.

Sopra ogni cosa, la luce di un cielo terso da tutti i venti e preferito da molte specie di uccelli.

Dai rapaci rari che sorvegliano le nidiate sui perpendicoli di roccia ai fenicotteri che solcano l’aria nelle loro squadriglie ordinate; dal volo pigro dei gabbiani sull’orlo costiero all’occhio vigile dei cormorani che scrutano il pelo dell’acqua.

Sotto il pelo dell’acqua si nascondono forse le meraviglie più sorprendenti dell’isola: uno straordinario spettacolo di azzurro, di luci, di frenesia di vita.

Lo scintillio dei banchi di occhiate, i grandi saraghi solitari, le orate sospettose che schizzano via; a riva le piccole mormore che pascolano fiduciose fra i piedi dei bagnanti; più in là, le praterie ondeggianti di posidonia – macchie scure sullo smeraldo del fondo sabbioso – dove trovano riparo sicuro dei pesci di scoglio. Mentre al largo saettano le formazioni argentee dei barracuda e incrociano i possenti “tonni di corsa”, quando è stagione. E giù a fondo, nei saliscendi delle secche, non è raro imbattersi nelle grandi cernie o nel passo traverso delle aragoste, fra i mille colori delle spugne e il rosso vivo delle gorgonie e dei coralli abbarbicati sui fianchi delle rocce sommerse.

Mezzaluna

Cala Fico

La conca

La conca