Le mura di cinta

Nella parte alta del paese si concentrano i resti delle fortificazioni che in passato servirono a difendere la cittadina dalle disastrose incursioni dei corsari barbareschi e dai tentativi di occupazione francese. La cinta delle mura, pressoché quadrangolare e munita di bastioni e sette fortini, racchiudeva tutta la porzione di territorio conosciuta oggi come “Castello”.
Le opere di fortificazione furono invocate dalla popolazione al Re di Sardegna, Vittorio Emanuele I, dopo la scorreria dei corsari tunisini del settembre del 1798, che fece schiavi quasi mille tabarchini. Dell’imponente opera di fortificazione rimangono una parte consistente rivolta a occidente, un tratto breve a nord, tre fortini – il Santa Cristina, il Santa Teresa e il Beatrice – e il portone del Leone, così chiamato per la protome leonina scolpita nella pietra. Le vestigia, incluse ormai nel tessuto urbano, testimoniano di un periodo storico che fu tra i più travagliati per la comunità isolana e insieme della forza d’animo con cui la popolazione locale seppe reagire alla sventura. Il timore di nuove incursioni fece dell’impresa una priorità: si iniziò a erigere l’opera difensiva nel 1806 e si giunse al termine dei lavori nel 1813, grazie all’impegno di tutti i carlofortini.

Porta Leone

Mura di cinta del rione Castello, Cassinee in Tabarchino

Forte Santa Teresa

La Torre San Vittorio

Tra le testimonianze più significative delle opere difensive edificate nei secoli passati, la Torre San Vittorio, così chiamato in onore di Vittorio Amedeo III, re di Sardegna. L’antico avamposto, eretto a sud del paese, si raggiunge facilmente dalla via dei Battellieri, oltre le Saline, nella zona detta Spalmadureddu, a meno di un chilometro dall’abitato.
La costruzione del fortilizio ebbe inizio nel 1768, a partire dal torrione centrale, al quale furono successivamente addossate le tre torri più piccole. Alla fine dell’Ottocento il complesso fu espropriato dal Ministero della Pubblica Istruzione, che spinto della Commissione Geodetica Internazionale, ne fece una Stazione Astronomica, punto privilegiato di studio della precessione degli equinozi. Negli anni Settanta del Novecento, concluso questo particolare ufficio, il Forte trovò impiego come osservatorio dell’Istituto di Astronomia dell’Università di Cagliari. Dall’aprile del 2016 ospita il Museo Multimediale dedicato alla storia dell’Isola di San Pietro.

Torre San Vittorio