di Marta Fontana

Marta Fontana, Formiche di mare. 2022/23. Corten, legno, calcare grezzo, galena pura. Opera abitabile concepita come scultura che si può attraversare.

Ai galanzieri, alla loro fatica di mare e di piombo, al nostro orizzonte.

 

Quando sono stata invitata dal Comune di Carloforte a realizzare un’opera d’arte pubblica dedicata al lavoro dei galanzieri, da destinare al molo San Carlo, ho subito pensato di creare un segno artistico condiviso con la comunità, un segno che fosse traccia immediata, simbolica ma leggibile, di questo che era a tutti gli effetti un lavoro-ponte tra l’isola di San Pietro e le sponde minerarie della Sardegna sud occidentale. Questo “ponte” era fatto di uomini, braccia, energia, fatica, era fatto di barche, di un andirivieni di bilancelle nei cui ventri veniva stivato il minerale, perlopiù la galena, ad altissimo contenuto di piombo, estratto lungo la costa sarda a sud ovest, raggiungibile dall’isola di San Pietro.

Il durissimo lavoro del galanziere (da galanza, termine dialettale carlofortino per la galena) prevedeva un movimento di andata verso le vicine coste minerarie, carico del minerale a bordo, ritorno, scarico del minerale in magazzini sull’isola. Questo movimento era, tempo e disponibilità di minerale permettendo, quotidiano. Poi avveniva un ulteriore carico del minerale, al momento opportuno, dai depositi dei magazzini ai grossi bastimenti diretti altrove per la lavorazione. Le mansioni lavorative erano gravose, spesso svolte in condizioni di pericolosità e fatica estreme.

Archivio storico comunale di Iglesias, Fondo Monteponi/Montevecchio, serie fotografica e tecnica, Battelli a vela - scalo ferroviario Porto Vesme

Il lavoro dei galanzieri ha segnato fortemente il passato storico e sociale di Carloforte, a cavallo tra ‘800 e ‘900 (i primi trasporti risalgono al 1851 gli ultimi alla metà del 1900 circa). Ho ritenuto fondamentale il fatto che il lavoro dei galanzieri determinò non solo una frenetica attività e vitalità nell’isola, ma anche azioni sociali importantissime per la crescita di una consapevolezza dei diritti dei lavoratori. Ho pensato che questo segno artistico dovesse inevitabilmente coinvolgere una partecipazione estesa a tutto il territorio toccato dal lavoro dei galanzieri e aprire l’isola di San Pietro all’orizzonte di rinnovate relazioni attraverso un mare che unisca più che separare terre.

Il mio progetto vuole in qualche modo farsi ponte tra maestranze, saperi, tracce, materiali, persone, luoghi legati all’epopea dei galanzieri e a quel sistema di lavoro che comprende tutta una serie di aspetti e tematiche specifiche, tra le quali: economia, energia fisica, risorse, materiali e mezzi inerenti allo scavo e al trasporto del minerale, uno per tutti: la galena.

Foto attribuita al Dottor Luigi Tocco, medico scolastico di Iglesias, agosto 1952, Buggerru, ora di proprietà del sig. Gian Carlo Leo, fotografo

Ho previsto quindi di interagire con diverse realtà locali, diversi ambiti di lavoro, ricerca, sapere, memoria storica legata al lavoro del galanziere.
L’aspetto tangibile, il sedimento, di tutto questo processo relazionale è un’installazione composta da più elementi nello spazio del molo, fruibile dal pubblico che la potrà “abitare – attraversare”. Il “monumento”, senza piedistallo, si aprirà ai passanti e li accompagnerà lungo un percorso di richiami che attinge a materiali e forme della memoria storica e visiva della collettività.

L’installazione vorrebbe crearsi dall’interazione di presenze e memorie, vorrebbe essere un segno condiviso e condivisibile di richiami, un simbolo, come una preziosa
radice che lega l’uomo e il suo lavoro alla natura di questa terra, di questo mare. Questo germogliare di idee trova un momento per rivelarsi grazie all’invito di ideare un segno artistico in ricordo dei galanzieri, ma credo ancor più nasca dal mio confronto con quanto e chi ho incontrato nei miei oltre 20 anni di permanenza sull’isola in una sorta di costante residenziale, dal piacere di scoprire e ricercare materia e azione in questo specifico luogo che mi ha accolta e affascinata sin dal mio arrivo, un territorio ricchissimo di saperi, storia e storie, materia e materiali, peculiarissime caratteristiche ambientali, memorie, vita.

 

Foto attribuita al Dottor Luigi Tocco, medico scolastico di Iglesias, agosto 1952, Buggerru, ora di proprietà del sig. Gian Carlo Leo, fotografo.

Marta Fontana

Marta Fontana (Este, Padova,1971), artista visiva, realizza ricerche installative e grafico/pittoriche. Dal 2001 vive e lavora stabilmente a Carloforte. 

Progetto sostenuto da Comune di Carloforte, Fondazione di Sardegna e Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara.

Immagini storiche:
1: Archivio storico comunale di Iglesias, Fondo Monteponi/Montevecchio, serie fotografica e tecnica, Battelli a vela – scalo ferroviario Porto Vesme, s.d., b2.3g-f7
2-3: Foto attribuita al Dottor Luigi Tocco, medico scolastico di Iglesias, agosto 1952, Buggerru, ora di proprietà del sig. Gian Carlo Leo, fotografo.